Risorse genetiche per la floricoltura da reciso

L’Istituto Regionale per la Floricoltura (IRF) di Sanremo è un Ente strumentale della Regione Liguria il cui scopo è favorire lo sviluppo economico e la competitività del sistema delle imprese florovivaistiche liguri attraverso la promozione, la realizzazione ed il coordinamento delle attività di ricerca e sperimentazione.
IRF è al fianco della produzione da più di quarant’anni ottenendo importanti risultati e sviluppando servizi specialistici per le imprese. La principale missione dell’Ente è l’ottenimento di prodotti e sistemi di gestione innovativi da proporre alla produzione mettendo a punto sistemi di propagazione e/o di produzione sostenibile sotto il profilo ambientale ed economico, con attenzione ai modelli di economia circolare e incentivando filiere produttive strutturate. La stretta collaborazione con i partner del progetto e la condivisione dell’assunto di base ha portato alla nascita del progetto Lavanda C.I.G. riviera.
Motore del progetto pertanto è stata la volontà di superare le barriere che si presentano al mantenimento delle varietà locali di Lavanda, produzione di nicchia ininterrottamente presente sin dai primi anni del 1900 e che da sempre ha caratterizzato le produzioni della Riviera di Ponente.
Soggetta ad un sempre più pressante competizione con la produzione Provenzale, il distretto imperiese di produzione della lavanda ha visto via via ridurre la superficie coltivata sia per interessi di urbanizzazione che di sostituzione della coltura con le specie da fiore reciso e con la fronda verde.
Il recente interesse per la chimica verde e per tutti gli aspetti legati all’uso delle essenze ha portato un nuovo interesse sulla coltivazione della Lavanda. I due macro-obiettivi del progetto sono la conservazione in sanità finalizzata a poter fornire materiale di propagazione sano per l’attività vivaistica nel settore ed infine, ponendo al centro l’attenzione sull’esigenza di valorizzare l’impiego delle varietà locali; fornire strategie di uso sostenibile di queste selezioni sia dal punto di vista fitosanitario che agronomico ripristinando cosi la competitività nei confronti delle varietà internazionali, tutelando il patrimonio locale dal depauperamento genetico dato dall’introduzione del materiale internazionale.